Approccio terapeutico

Per passare dalla patologia alla terapia si tratta sempre di appurare concretamente in che modo interagiscono, nella persona ammalata, i suddetti sistemi organici funzionali (nel senso della quadripartizione e della tripartizione) e in che modo si possa arrivare a una guarigione del paziente, se con un medicinale tratto dai regni della natura o piuttosto con un’attività eseguita dal paziente stesso. Fondamento essenziale per tale ricerca è la conoscenza delle corrispondenze dell’uomo con i regni della natura e con le attività da lui stesso esercitate.

I medicinali antroposofici

I medicinali antroposofici rappresentano un ampliamento e un rinnovamento delle usuali tecniche di preparazione farmaceutica, spesso contengono diversi componenti che non sono semplicemente combinati in base alla loro singola azione, ma costituiscono un composto che trova corrispondenza con l’organismo umano sano o malato, con un sistema organico, un organo o una sua funzione. Accanto al principio patogenetico che individua le cause di malattia e le combatte con un’azione sostitutiva o di inibizione, il principio salutogenetico viene considerato come riferimento guida per evocare e sostenere la risposta delle forze di guarigione del paziente attraverso la terapia prescritta.
Tali nuove tecniche sono state in gran parte recepite dalla Farmacopea Omeopatica Tedesca e dalla Farmacopea Omeopatica Britannica.

La Farmacopea attualmente in vigore in Svizzera  (Ph. Helv. 11 e supp.) comprende monografie sui medicinali antroposofici tratte dall’Anthroposophic Pharmaceutical Codex (APC) dell’International Association of Anthroposophic Pharmacists IAAP.
Altre peculiarità risultano in modo evidente da alcune specifiche modalità di somministrazione dei farmaci, ad esempio, un uso molto differenziato dei vari gradi di diluizione (dinamizzazione) delle componenti farmacologicamente attive, tale da richiederne la piena disponibilità fin dalle più basse potenze; la differenziazione delle diverse forme farmaceutiche per via orale, per via parenterale, per via esterna, secondo specifici criteri legati sostanzialmente alla tripartizione funzionale dell’organismo umano.

L’assistenza al malato

Una delle professioni sanitarie più importanti per l’assistenza al malato è senza dubbio quella dell’infermiere. Un rinnovamento di tale professione in senso antroposofico è possibile se si aggiunge alla specifica preparazione tecnica lo sforzo di attivare in sé una nuova immagine dell’uomo e della natura, che sia in grado di risvegliare al contempo un senso profondo per il destino della malattia.

L’infermiere può essere in tal modo preparato ad accompagnare con maggiore comprensione e con vera forza interiore gli eventi legati alla nascita e alla morte, alla malattia e alla sofferenza.

L’euritmia terapeutica

L’euritmia terapeutica è una terapia di movimento, nata come particolare sviluppo dell’arte dell’euritmia.

Nell’euritmia viene data espressione artistica, mediante movimenti dell’uomo intero, alle leggi interiori proprie del linguaggio e dei suoni musicali. Nell’euritmia terapeutica questi movimenti vengono modificati in modo da agire su colui che li esegue in modo da attivare le forze che stanno a fondamento della formazione e del funzionamento dell’organismo.

L’euritmia terapeutica è una forma di terapia che integra il trattamento medico. Viene usata soprattutto per le malattie degli organi interni, dell’apparato locomotore, per i disturbi della vista, dell’udito e del linguaggio.

La terapia artistica

Lo studio accurato degli effetti delle varie attività artistiche sulla sfera vitale (corpo eterico) e psichica (corpo astrale) dell’uomo ha permesso di inaugurare una terapia artistica in senso antroposofico.

Ogni arte può essere utilizzata in senso terapeutico nella misura in cui ne vengono verificate le intrinseche connessioni con i processi fisiologici e patologici dell’uomo. Sono state finora esplorate le possibilità offerte dal disegno, dalla pittura, dalla scultura, dalla musica, dall’arte della parola e da alcune attività artigianali.

Il massaggio ritmico e la balneoterapia

La massoterapia ha subito un rinnovamento grazie all’antroposofia. La conoscenza della tripartizione funzionale dell’organismo umano e delle correnti dell’organizzazione della vita (corpo eterico) costituiscono il fondamento del massaggio ritmico secondo la Dott.ssa Ita Wegman.

Anche la balneoterapia ha acquistato una notevole importanza nell’indirizzo terapeutico antroposofico, accanto a tutte le numerose forme di applicazione dei rimedi per via esterna. Si sono così potute elaborare delle nuove applicazioni, tenendo conto non solo delle qualità delle sostanze medicamentose disperse nell’acqua, ma anche dei movimenti che possono venire impressi all’acqua stessa.

La pedagogia curativa e la socioterapa

Nella pedagogia curativa in senso antroposofico sono le stesse misure educative ad essere comprese ed applicate come processi terapeutici.

Le misure terapeutiche che vengono applicate corrispondono ai principi della pedagogia steineriana e vengono adattate all’individualità del bambino “bisognoso di cura dell’anima”. Lo scopo di tali misure medico-pedagogiche è quello di favorire nel loro sviluppo le forze animico-spirituali impedite nella loro esplicazione da deformità di vario tipo, da disturbi o ritardi dovuti a malattie o all’ambiente sociale. La sicurezza che ogni sforzo in tal senso porterà i suoi frutti anche in situazioni apparentemente incurabili, dà all’educatore la forza interiore necessaria per lavorare ogni giorno con entusiasmo con i bambini affidati alle sue cure.